Quali sono i processi che sono necessari per la produzione del rum? Tutti gli amanti di questo prelibato distillato se lo saranno chiesti almeno una volta e se tu sei uno di quelli oggi ci siamo qua noi a soddisfare la tua curiosità.
Ovviamente partiamo col chiarire da cosa nasce questo prodotto: la canna da zucchero. Si tratta di una pianta che ricorda moltissimo il bambù e che effettivamente appartiene alla stessa categoria di piante. Contiene uno zucchero semplice, il saccarosio, che la rende unica perché nella maggioranza delle altre piante troviamo l’amido. Sono poi due gli elementi della canna da zucchero che possono essere utilizzati per la produzione del rum, la melassa oppure gli scarti ottenuti dalla produzione dello zucchero. Poi ovviamente ecco una sottolineatura per i rum agricoli, i quali prevedono l’utilizzo di puro succo.
Detto ciò, quali sono le tappe da attraversare per la produzione del rum? Scopriamole assieme.
Tutte le tappe da seguire per la produzione del rum!
Ci sono quattro tappe che bisogna percorrere per ottenere una bella bottiglia di rum:
- Mietitura.
- Fermentazione.
- Distillazione.
- Maturazione.
Il primo processo da affrontare è la mietitura. Ecco in pratica la raccolta della pianta, che può avvenire in modo meccanico oppure manuale. La prima opzione è riservata ai terreni piani, che sono più facili da lavorare, diversamente si deve per forza optare per una raccolta manuale. Dopo la raccolta, le canne devono essere spremute in massimo 48 ore e il prodotto trattato con agenti che consentano di dividere la melassa dallo zucchero. Nulla viene scartato, ma essiccato per poi essere impiegato nella combustione. Questa tecnica si utilizza soprattutto per i rum che nascano dalla melassa; quanto agli agricoli, una volta spremuta la canna, il succo ne viene diluito con acqua e quindi filtrato prima di fermentare.
A questo punto ecco uno dei passaggi più importanti, appunto la fermentazione. Sono due le variabili che saranno decisive e sono la tipologia di lieviti utilizzati, si può utilizzare uno classico o uno brevettato dall’azienda, quindi nessuno dei due, come nel caso dei rum agricoli. Questi infatti si avvalgono di lieviti presenti nell’ambiente. L’altra variabile è il tempo, una fermentazione può durare due giorni o anche cinque e questo influisce molto sugli aromi.
Un’altra tappa importantissima è la distillazione. Il tipo di alambicco che andremo a utilizzare ci permetterà di ottenere diversi risultati. La distillazione discontinua nasce dall’utilizzo di due alambicchi di rame caricati e svuotati a ogni distillazione, metodo particolarmente utilizzato nelle ex colonie francesi e inglesi. La distillazione continua invece avviene tutta quanta in’unica volta, abbassando costi e difficoltà di lavorazione, tecnica tipica delle ex colonie spagnole.
L’ultimo processo per la produzione del rum è la maturazione del distillato. Solitamente si utilizzano botti di quercia bianca americana: il miglior recipiente per questo genere di cose. Alternativamente vengono scelte botti europee, che donano al rum un sapore tannico e speziato.
Non ti resta che scegliere quale rum bere, ma se ne vuoi sapere ancora trovi altre curiosità a questo post Instagram.
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